Il pittore belga Van Biesbroeck dipinge per la chiesa di Terrasanta di Bordighera una "Deposizione" che suscita l'ammirazione dell'adolescente Balbo.

"Van Biesbroeck assomigliava al Carducci. Soltanto dopo molti anni lo rividi ad Algeri e, nei frequenti incontri mi fu cortese amico e maestro. Soprattutto quando mi palesava i risultati dello studio della luce africana sulla sua tavolozza. E l'umiltà di quell'artista geniale mi confondeva quando, come pochi altri, si interessava alla mia opera analizzandola nella genesi delle ricerche e dei pentimenti".

E' affascinato dagli acquarelli di Allavena.

" Gli Allavena. Una dinastia di acquarellisti. Non ho mai saputo quanti fossero. Credo che ogni casa in Inghilterra abbia una delle loro vedute. Sant'Ampelio, archi, caruggi, lavandaie".

A quattordici anni, mentre frequenta il Liceo Classico, incontra a Sanremo i fratelli Pasquali, scultori, che lo avviano al modellato.

"Pasquali, scultore, fratello di Vincenzo che aveva studio e Galleria a Sanremo. Tempo di guerra. Mi invitò ad entrare nello studio, stufo di vedermi appiccicato col naso al cristallo. Odore di plastilina e di sigaro toscano. E poi tante sculture grandi modellate in buona argilla immarcescibile; satiri, fauni, putti e delfini. E busti di eminenti personaggi.

Ricordo un "Leonardo" che ebbi l'incarico di liberare dalla forma in gesso. Manco a dirlo il naso partì; tuttavia lo restaurai a regola d'arte e restavo ansioso del giudizio. Il bravo Pasquali anzichè adirarsi comincià a raccontare con arguzia tutta toscana aneddoti sulle appendici.

Quel giorno affiorò in me la possibilità di diventare artista".